Uno speciale evento televisivo e social di riproposizione storico-simbolica del naufragio, alla presenza della reliquia maggiore di Sant’Antonio, proveniente da Padova e accompagnata dal rettore della Basilica del Santo, fra Oliviero Svanera.
Fine inverno, inizio primavera 1221, 800 anni fa precisi. Il venticinquenne fra Antonio, spossato da una misteriosa malattia, si imbarca dal Marocco per tornare in patria, nel suo Portogallo. Venti contrari spingono però la nave verso il centro del Mediterraneo, tanto da causare un rovinoso naufragio in Sicilia, e precisamente al promontorio di Capo Milazzo. Qui viene assistito dai pescatori locali e poi dai confratelli francescani di Messina, con i quali, rimessosi in sesto, raggiungerà a fine maggio Assisi, per incontrare il fondatore dell’Ordine, frate Francesco.
La rievocazione storica del naufragio
Proprio questo primo avventuroso arrivo di Sant’Antonio in Italia viene rievocato sabato 27 marzo alle ore 11 nella splendida baia di Capo Milazzo (ME), con uno speciale evento di riproposizione storico-simbolica del naufragio che prevede l’arrivo dal mare e lo spiaggiamento, sotto il santuario rupestre costruito nella grotta che secondo la tradizione ospitò Antonio nel 1221, di una reliquia maggiore del Santo, proveniente da Padova e accompagnata da fra Oliviero Svanera, rettore della Basilica di Sant’Antonio di Padova.
A causa delle restrizioni provocate dalla pandemia, l’evento del 27 marzo non può prevedere una partecipazione pubblica in presenza. La rievocazione sarà quindi trasmessa in diretta video dalle 11:00 alle 12:00 sulle pagine Facebook dei Frati della Basilica e del Santuario di Capo Milazzo, sul canale YouTube del Messaggero di Sant’Antonio, mentre in televisione andrà in onda su Rete Veneta (canali del digitale terrestre 18 per il Veneto e 92 per il Friuli Venezia Giulia) e TirrenoSat (canale 71 o 271 del digitale terrestre), oltre che su alcuni altri social e pagine web di testate giornalistiche locali.
Al santuario di Capo Milazzo verrà allestito un vero e proprio studio televisivo con ospiti locali e provenienti da Padova che commenteranno tutte le fasi della rievocazione.
Il programma dell’evento
Il programma prevede un iniziale momento istituzionale sulla banchina del Porto di Milazzo, alla presenza del sindaco di Milazzo e di altre autorità civili e militari. Il rettore della Basilica del Santo e la reliquia antoniana saranno imbarcati su un mezzo nautico della Guardia Costiera che effettuerà il periplo del Capo, per raggiungere la Baia di S. Antonio. Dopo il trasbordo nel gommone messo a disposizione dall’Area Marina Protetta, avverrà l’approdo alla spiaggetta sotto il santuario per un momento di silenzio e di preghiera, che sarà interrotto dall’accoglienza chiassosa di bambini, in rappresentanza degli abitanti di Capo Milazzo. La piccola delegazione risalirà quindi la scogliera per arrivare al santuario della grotta, dove l’evento si concluderà con una breve celebrazione.
Con l’occasione inoltre verrà inaugurata un’istallazione artistica di ispirazione antoniana dedicata al tema dell’accoglienza, che galleggerà sullo specchio d’acqua prospicente il santuario rupestre. L’opera Voca me, realizzata dall’artista milazzese Mariagrazia Toto, rappresenta un monito per i tanti naufragi esistenziali dei nostri giorni, ma anche la “forma” della speranza, che sopravvive ad ogni tempesta, e la “materia” della vocazione, che ricicla ogni pagina triste della vita.
Una data importante
Non si conosce il giorno storico esatto dell’arrivo di Sant’Antonio a Capo Milazzo, ma la data scelta ha una straordinaria valenza simbolica. Il 27 marzo di un anno fa, papa Francesco in una Piazza S. Pietro deserta, sotto la pioggia, guidò l’indimenticabile momento universale di preghiera davanti alla minaccia della pandemia. Così diceva il Santo Padre in quel frangente, commentando il brano di Marco 4,35-41 nel quale è raccontata la tempesta che colpì la barca degli apostoli sul lago di Tiberiade: «Ci siamo resi conto di trovarci sulla stessa barca, tutti fragili e disorientati, ma nello stesso tempo importanti e necessari, tutti chiamati a remare insieme, tutti bisognosi di confortarci a vicenda. Su questa barca… ci siamo tutti».
È forte il legame tra la rievocazione del naufragio di Sant’Antonio e la “tempesta” della pandemia da Covid-19. L’iniziativa del prossimo 27 marzo intende ricordare, oltre al naufragio di Antonio, anche tutte le vittime della pandemia, gli immigrati morti nel Canale di Sicilia e i tanti “naufragi” materiali ed esistenziali che si sono consumati in questo tempo di emergenza. «Davanti ad una umanità tragicamente spiaggiata su lidi che, per certi versi, restano ancora ignoti, la storia di Antonio offre una parabola di speranza», dice il rettore del Santuario di Capo Milazzo, padre Carmelo Russo.