Nel 1224 san Francesco di Assisi iniziava la composizione del Cantico delle creature: allo stesso tempo il testo poetico più antico in lingua italiana e la sublime sintesi della spiritualità francescana.

Il progetto Antonio800, iniziativa di pastorale antoniana, celebra questo anniversario con una collana di video settimanali nella quale rileggere il Cantico delle creature di san Francesco attraverso il pensiero che sant’Antonio ha affidato ai suoi Sermoni. Il primo video esce giovedì 17 ottobre sulla pagina Facebook di Antonio800, https://www.facebook.com/santantonio800, e sul sito www.antonio800.org: gli episodi successivi usciranno ogni giovedì, sempre sugli stessi canali. Negli stessi giorni, di pomeriggio, una versione sintetica del video uscirà in formato reel sulla pagina Facebook dei Frati della Basilica, https://www.facebook.com/fratidisantantoniodipadova, e sul profilo Instagram https://www.instagram.com/santantoniodipadova/.

Voce e ideatore della collana è padre Paolo Floretta OMFC, che già da due anni, attraverso il canale Youtube, i social e il sito www.antonio800.org, ogni settimana accompagna i fedeli di sant’Antonio alla riscoperta dei Sermoni, magnum opus del Santo di Padova.

Spiega padre Floretta: «Prende il via una serie di video dove Antonio abita la natura come maestra di vita, mentre Francesco la coinvolge come coro di lode a Dio. Innamorati ambedue del creato e del Vangelo che lo risana». Le prime puntate, ambientate a La Verna, santuario che conserva i luoghi dove Francesco ricevette il segno delle stimmate nel settembre di ottocento anni fa, prendono il via con le suggestioni legate alla parola “Altissimo” e proseguono con i significati che sant’Antonio lega a Fratello Sole, Sorella Luna e le stelle.

«Lo scopo dei video – continua padre Floretta – è di celebrare gli 800 anni del Cantico delle creature di Francesco d’Assisi e di godere l’aria di famiglia nel frequentare la natura da parte di sant’Antonio in chiave sia spirituale sia didattica. Sono due santi accomunati dal Vangelo e dall’abitare il creato sia come momento di gratitudine e di lode sia come aula formativa per la propria anima».